Perché utilizzare i servizi di protezione dati da remoto e storage offsite
Secondo una recente indagine, sei aziende su dieci tra quelle che subiscono una perdita di dati dovuta ad attacchi informatici, disservizi dei sistemi o altre cause chiudono entro sei mesi. La prospettiva non è certo incoraggiante specie se si tiene conto che anche le realtà che non operano in settori soggetti a normative rigide in materia di tutela dei dati hanno la necessità di assicurarsi la continuità operativa.
In parecchi casi la soluzione migliore non è “far da sé”, ma delegare a professionisti esterni all’azienda queste incombenze.
Un servizio molto gettonato in questo periodo è la protezione dati in remoto (backup incrementale online), che consente il salvataggio dei dati aziendali sugli apparati storage collocati nel datacenter del fornitore del servizio. Con cadenze decise in autonomia, i dati vengono trasferiti tramite un sistema di deduplica (backup incrementale) e inviati al datacenter del fornitore. In caso di necessità sarà, quindi, possibile ripristinare immediatamente tutti i record oppure solo una cartella o un singolo file.
Molto utili sono anche i servizi di storage offsite (vaulting), che permettono di custodire in massima sicurezza il proprio patrimonio informativo all’interno di una strategia più ampia di disaster recovery. I dati sono trasportati al di fuori delle facility dell’azienda utilizzando supporti removibili, come nastri o media di storage ottico, tipicamente unità DVD o hard disk e NAS.
Questo white paper in italiano, creato in esclusiva da TechTarget per Data Storage Security, offre una panoramica sulle tecnologie, le opportunità e i costi di questo tipo di servizi. Una guida utile per CIO e responsabili della sicurezza IT.
Il white paper, in particolare, affronta questi aspetti:
- Adempimenti normativi e obblighi di ripristino
- Protezione dati in remoto
- I vantaggi del backup online
- Storage offsite
- I costi